Monsu Barachin ritorna in Crocetta, che questa volta non è la città dei ricchi, ma quella degli studenti: non siamo infatti distanti dal Politecnico di Torino e il locale è un mix tra un bar di paese e un’osteria di un tempo, dove i tavoli in legno degli anni ’30 sono circondati dalle tante bottiglie e qualche complemento decisamente retrò (vd. distributore di noccioline).
Un menù alla carta sufficientemente ampio descritto sulla lavagna, che comprende la scelta tra tre o quattro piatti per ogni primo (4/5,50€), secondo (6,50€), contorno (3/3,50€) e dolce (3,50€) con prezzi medi; diversamente si può optare per un economico menù a 7 euro che comprende un primo, un secondo, contorno, acqua e caffè.
I piatti sono quelli della tradizione e decisamente stagionali (agnolotti al Barbera, bistecche in carpione, tomini, vitello tonnato, acciughe al verde, torta salata con patate e gorgonzola, gnocchi e tagliata al Castelmagno, stinco al Barbaresco, mousse al torroncino, bonet,…), preparati espressi e in tempi brevi.
Ho mangiato: alici fritte con patate e biete bollite, mezze penne al pomodoro e melanzane, tortino con uva fragola, risotto con speck e radicchio, melanzane grigliate e marinate, panna cotta al Bicerin.
L’Ostu
Via Cristoforo Colombo, 63
011 596798
Chiuso la domenica (a parte aperture straordinarie per eventi di quartiere).