Questo post è dedicato alla mia amica Cinzia, che non è quella della Trattoria, ma che, per pura coincidenza, è anche lei di origine abruzzese e ci ha permesso, durante una vacanza ad alto tasso eno-gastronomico, di conoscere la ricca e varia cucina abruzzese.
La Trattoria da Cinzia è stata aperta nel 1972 quando il padre di Cinzia (che porta a sua volta il nome della nonna paterna) giunse a Torino da Castiglione Messer Marino, portandosi le ricette dolce e salate della tradizione abruzzese; oggi molti ricordi di quella vita (foto, disegni, quadri) sono appesi alle pareti di quella resta una trattoria “elegante” d’altri tempi con una gestione familiare e attenta.
Un menù sufficientemente ampio da cui lasciarsi ispirare, che può iniziare con un piatto di antipasti tra quelli a buffet (7/9 euro – a seconda della quantità) dove non mancano mai le verdure alla griglia, formaggi e salumi regionali, sott’aceti, frittate e in questa stagione polenta grigliata e merluzzo, cotechino e crauti.
Tra i primi (di terra sui 7/8 euro) non mancano mai gli spaghetti alla chitarra alla teramana (con il sugo di polpettine), sagne alla pecorara (sorta di maltagliati con pomodoro fresco, basilico e ricotta/fresca e dura), tacconelle (simili alle sagne) con salsiccia al finocchietto, tagliolini del negro (con il vino montepulciano nell’impasto); nei secondi di carne (sui 8/10 euro) d’obbligo gli arrosticini di castrato, coniglio farcito all’abruzzese, caciocavallo o scamorza alla griglia con origano, agnello cacio e ovo, stracotto d’asino con polenta e pecora in umido; qualche proposta di pesce sia nei primi (cavatelli con ceci e cozze, …) e secondi come il merluzzo alla castiglionese con polenta con un prezzo un po’ più alto.
Dolci regionali (bocconotto, parrozzo, ferratella, ostia) e tradizionali (zuppa inglese, tiramisù, crème caramel, …) fatti in casa: buoni e genuini (sui 4 euro).
A pranzo si può optare per menù ‘turistico’ a 14 euro per una proposta fissa di primo, secondo e contorno (non necessariamente abruzzesi), acqua e coperto, ma il consiglio è di esplorare qua e là piatti diversi dal menù, tornandovi anche più volte per avere una visione ‘esaustiva’ della cucina abruzzese e pensando di concedersi un po’ di tempo e qualche euro in più di una pausa pranzo standard (15-20 euro).
Ho mangiato: sagne alla pecorara, antipasto misto a buffet, spaghetti alla chitarra alla teramana, tagliolini del negro, carciofi stufati, bocconotto con crema alla vaniglia, parrozzo con fonduta di cioccolato.
Trattoria da Cinzia
Via Madama Cristina, 165
011 696 3515
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Chiuso la domenica.
2 commenti
Buongiorno ! Direi che il menu è vario e incantevole …quello che è meno incantevole sono alcuni prezzi tipo il coperto il antipasto e alcuni contorni per non parlare dei dolci( 6.50 mi sembrano un tantino cari ) perché tutto ciò? Per una fam di 5 persone e tanto 12.5 euro più 3 bottiglie di aqua, siamo a 20 ….e vero che sono tempi duri …peccato perché la gentilezza è servizio il locale in sé tutto bene …
Effettivasmente i prezzi sono cresciuti molto da quando la provai e ormai più da ristirante da trattoria. Condivido quindi tutte le tue perplessità, a maggior ragione se è una famiglia intera che deve mangiare.