Spesso ci si interroga se ha ancora senso parlare di cucina etnica riferendosi ai ristoranti cinesi, tra i più storici di cucina straniera nelle città italiane. Per comodità io la considero etnica anche se effettivamente alcuni di questi fanno la storia della ristorazione cittadina: è il caso di Chen Lon, aperto da 22 anni a Torino contraddistinguendosi sempre – e differenziandosi così da molti altri ristoranti cinesi in città – per la freschezza e genuinità delle sue preparazioni.
Effettivamente da Chen Lon tutte le mattine viene preparata fresca la pasta per i tagliolini (noodles), per i ravioli a vapori e quella per gli involtini primavera, della quale rimarrete anche voi rapiti dal video di preparazione.
Come mi racconta la persona che si occupa della comunicazione del locale affiancando la gestione rigorosamente cinese dalla sua apertura del locale, il menù si è da sempre un po’ addomesticato secondo i gusti locali (torinesi) senza però perdere la natura originale dei cibi; troviamo quindi i tradizionali ravioli al vapore, tagliolini (noodles) alle verdure/gamberi, pollo fritto (in pastella simil tempura)/mandorle, ma non avendo aromi artificiali aggiunti sono indubbiamente più buoni, fragranti e digeribili.
In questi ultimi anni il locale ha iniziato un’opera di recupero di ricette tradizionali cinesi legate anche a feste e occasioni particolari. Monsu Barachin è capitato nel giorno giusto, ovvero in occasione della festa delle barche drago, in cui in Cina si consumano i zongzi, fagottini di riso glutinoso con carne marinata in salsa di soia (o verdure), avvolto in foglia di bambù. Secondo la leggenda, ‘in questo giorno si commemora la morte di Qu Yuan, famoso poeta patriota che si annegò nel fiume Miluo dopo che la sua amata città Yingdu fu invasa dai nemici. Secondo la leggenda, la popolazione gettò nel fiume pacchetti di riso per evitare che i pesci si nutrissero del corpo del poeta. ’
Un menù in pausa pranzo, che oltre ad essere buono e genuino, è anche economico prevedendo per 10 euro un antipasto, un primo, un secondo (a scelta tra molte proposte), acqua e caffè. Qualche fuori menù del giorno a seconda della stagionalità ma sempre nella tradizione culinaria cinese: ravioli di verza rossa, carne e spezie chashao, gamberi saltati con asparagi, filetto di orata brasato con le verdure e un lungo elenco di dolci (ottimi a 5 euro) a metà tra tradizione orientale e locale, alcuni di prodizione propria (tiramisù al tè matcha, rotolino di banana, cioccolato e crema di soia rossa, Cuore di crema sesamo nero avvolto in granella di cocco, …) altri preparati da un pasticciere di fiducia.
Il locale che è ormai un’istituzione di Cit Turin è sempre pieno in pausa pranzo: adesso capisco il perché 😉
Chen Lon
Via Principi D’Acaja, 35H
011 434 5441
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MART – DOM: pranzo e cena
Chiuso il lunedì