Resto sempre stupito da come sia possibile mangiare del pesce freschissimo a Torino, non propriamente città sul mare.
Il pesce di Briss (Fabrizio, il cuoco e titolare) poi non è solo fresco, ma è preparato e pulito giornalmente e trasformato in piatti particolarmente creativi e non scontati.
Questo è il momento della Sicilia: echi di trinacria (ma anche un po’ di Mediterraneo magrebino) nei gamberi in pasta kadaifi, nel pesto trapanese con le sarde fritte, nella tartare di tonno, nell’incredibile piatto di crudo.
Alta qualità e alti prezzi, ma con un antipasto e un primo si riesce a non scostarsi troppo dai 25 euro (limite massimo per pranzi feriali di Monsu Barachin); si rinuncia quindi al crudo (che da solo è sui 25 euro) ma anche a secondi, a meno di non gustarli come piatto unico, che si possono gustare alla sera in cene più rilassate ed economicamente più impegnative.
A pranzo si sta tranquilli: non è zona di uffici e i titolari tengono aperto, dovendo comunque essere in cucina per pulire il pesce; a cena, invece, il locale (piccolino) tende a riempirsi in fretta ed è quindi fondamentale la prenotazione.
BRISS – due pesci fuor d’acqua
Via Vincenzo Bellini, 8/c
011 329 71 54
http://www.brissristorantepescetorino.com
Facebook
Pranzo e cena. Chiuso domenica e lunedì.