La Guida Michelin 2018 ha confermato al Cambio e alla cucina di Matteo Baronetto una stella (e lo storico locale è anche risultato primo tra «I Cento di Torino»).
Eppure il pranzo feriale di Monsu Barachin non è stato così esaltante e, in ogni caso, un po’ al di sotto delle aspettative.
Un servizio ineccepibile, sotto alcuni aspetti anche un po’ affettato, ma la tipologia di locale – storico e aulico – lo richiede; la delusione è legata soprattutto alla tipologia dei piatti la cui composizione è risultata un po’ banale e in ogni caso non come ci si aspetterebbe in un locale che è la storia gastronomica della città.
Io ho scelto il menù con tre assaggi – con acqua e caffè a 50,00€ – e a parte il dolce – sufficientemente articolato e interessante nell’estetica e nel contrasto di sapori -, la misticanza con alletterato (tonno sott’olio) e i plin con spinaci freschi, mandorle e uva passa mi sono sembrati un po’ banali, e comunque non indimenticabili.
Mi sarei aspettato che anche i primi due piatti avessero il guizzo creativo e la complessità del dolce: la ricreazione del frutto della passione con una mezza sfera al lampone (in sorbetto) e fior di latte, appoggiato su una fetta di ananas ricostruita in gelatina e una granella di meringa: questo sì, indimenticabile!
Che dire… tutto il resto è storia in ogni singolo specchio, ogni singola stoviglia.
E il desinare sia dentro, tra velluti, marmi e legni antichi, che nel dehors di fronte alla splendida facciata curvilinea di Palazzo Carignano resta un piacere per noi locali (non molti) e i molti visitatori, che ce lo invidiano.
Chissà se anche la pausa pranzo o meglio il light-lunch – a cifre in ogni caso non proprio popolari – riesce ad entusiasmare proprio l’haute cuisine di Matteo Baronetto?
Del Cambio
Piazza Carignano, 2
011 546 690
www.delcambio.it
Pagina FaceBook
LUN – SAB pranzo e cena DOM pranzo
Light Lunch: LUN – VEN
Chiuso domenica a cena