In questi giorni in cui tutti qui a Torino parlano solo di cibo ed enogastronomia, Monsu Barachin, che nasce designer ed appassionato da sempre di arte, parla di arte, o meglio di arte declinata (anche) al cibo e alla città di Torino.
Il protagonista del post di oggi è di Davide Arminio, artista delle linee e del colore che parlando di sé, dice: “Vivo tra Torino e provincia, dove mi dedico a varie attività e al volontariato. Da sempre ho la passione per raccontare storie, in forma di disegno e illustrazioni, e in forma scritta (poesie, testi teatrali, racconti). Con i lavori “a linee” cerco di raccontare e raccogliere l‘essenza dei luoghi, da quelli più noti agli angoli più nascosti del nostro Paese“.
Io l’ho scoperto con una sua opera dedicata alla mia città, Carmagnola, in occasione della (scorsa) Fiera del Peperone: incredibile come con poche linee, campiture colorate a tinta unita o con pattern a mo’ di collages, riesca a sintetizzare benissimo oggetti, paesaggi e volti.
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Per la sua immediatezza e sintesi espressiva vedrei benissimo le sue opere per locandine e immagini di eventi, manifestazioni e locali: ristoratori, enti locali, organizzatori siete avvisati!