Ritorniamo a parlare di arte, un’arte, quella di Emiliano Cavalli, che sfugge volontariamente da ogni possibile definizione, ma in cui sono chiari i rimandi alla Pop Art, all’Arte Concettuale e all’Esistenzialismo.
Grafico, pittore, fotografo e designer, Emiliano nasce a Casale Monferrato (AL) nel 1976, passa la sua infanzia in un mondo immerso nell’arte e nel design e dopo il diploma al liceo artistico intraprende a Milano studi relativi al design.
Io lo conosco qualche anno tramite amicizie comuni e resto subito conquistato soprattutto dalla potenza narrativa delle sue DIVE FRAGILI e delle sue ICONE POP; ispirato da una sua opera sulle colazioni sabaude, commissiono l’opera che vedete realizzata qui sopra.
Ispirata a vere pause pranzo torinesi documentate dalle foto sul blog, nella tela non mancano i piatti più amati dei pranzi torinesi: salame crudo, insalata russa, pizza, gelati. In omaggio ricevo un cuore, sempre ispirato ai pranzi di Monsu, altro segno distintivo di ESC76 e che negli ultimi anni è diventato effettivamente una delle sue cifre stilistiche più identificative.
Un cuore “che può essere spezzato ma può anche essere composto, ricomposto, protetto; basta assumersi l’impegno di prendersene cura. Un messaggio etico, un monito per sé stesso e per gli altri, suggerito nello stile di Cavalli: con delicatezza, leggerezza, ironia”.
Un Andy Warhol, un po’ Mario Schifano, l’artista pop torinese preferito da Monsu Barachin!