Piccola premessa: la cucina creativa e accogliente dello chef Maurizio Camilli va provata alla sera.
A pranzo (solo) un menù semplificato, più economico, ugualmente soddisfacente.
Lo spazio è quello della Piazza dei Mestieri e se non lo conoscete dovete farlo: una grande fucina creativa in un edificio architettonicamente rilevante – a san donato il Liberty torinese è declinato soprattutto al professionale con fabbriche e officine realizzate a inizio ‘900 in stile Art Nouveau – dove tantissimi studenti imparano anche a cucinare, servire in sala, fare il pane.
E che pane! Uno dei migliori di quelli autoprodotti nei ristoranti torinesi assaggiati ultimamente: a lievitazione naturale a partire da lievito madre ma con un sentore di acidità pressoché nullo e una consistenza incredibile, stesso discorso per pane pizza, focaccia e grissini, che tra l’altro è possibile acquistare nel negozio al piano terra (aperto dal lunedì al venerdì con orario 09-18).
Il menù del pranzo comprende, oltre al menù del giorno, una decina di piatti sempre presenti come la battuta di fassona, degustazione di Jamón Patanegra tagliato al coltello (16€), ‘Solamente mozzarella di bufala’ da 250g (12), Italia-Spagna: culatello, mozzarella, lomo e jamón ibérico (16) Hamburger di fassona di cascina Capello con uovo al paletto, serrano croccante e Raschera (10) e varie insalate (nizzarda, Caesar, …) a 8 euro.
Nel menù del giorno primi e secondi (prezzi dai 6 a 10 euro) con proposte regionali come i plin e la guancetta di manzo (incredibilmente buona, tenera e umida) presenti durante la mia visita, ma anche piatti di mare come gli spaghetti alla chitarra con pesce spada e cime di rapa, buoni solo un po’ sciapi, e polipo alla piastra (eccezionale).
Qualche dessert (4€) tra panna cotta, frutta fresca e bonet: quest’ultimo solo discreto; l’avremmo preferito un po’ più cioccolatoso e, soprattutto, senza topping!
Ci è piaciuto il cibo, ci è piaciuta la sala, con elegante ed accogliente, ci è piaciuto il servizio degli ‘studenti’ in sala e del sommelier e di Olga, responsabile dell’accoglienza.
Torneremo a cena: dobbiamo!
Piatti come la Guancia di pescatrice con gorgorzola e barbabietola o i Tortelli di formaggio fresco di capra e cioccolato e cedro o ancora i Gnocchetti di patate con trippa di baccalà e cavolfiore, seppur ancora per poco in menù, ce lo impongono.
La Piazza dei Mestieri
Via Jacopo Durandi, 13
011 197 09 679
http://www.ristorantelapiazza.com
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LUN – VEN: pranzo e cena
Chiuso il sabato a pranzo e la domenica a cena
2 commenti
Sembra che il sole di Sicilia sia dato in gestione ad asiatici. Se vado in un ristorante cinese e vedo solo napoletani lo trovo non idoneo. Ho letto un messaggio su TripAdvisor. Spero non sia vero.
Maurizio è uno al top
Spero davvero anch’io che non sia vero: mi ricordo di aver mangiato benissimo, e non solo io. Tanti altri lettori ci sono stati e mi avevano scritto di averci mangiato ottima e autentica cucina siciliana.