Pragmatismo, determinatezza e autenticità da Cucina cinese.
La prima ad aver scoperto la Gastronomia Cinese, che da qualche tempo l’insegna recita solo più CUCINA CINESE, è stata Sandra Salerno, tra le più storiche blogger sabaude con il suo Tocco di zenzero, esploratrice urbana e ampia conoscitrice di quel San Salvario multietnico anche un po’ fuori dal suo nucleo sociale e commerciale intorno a piazza Madama Cristina e a ridosso del Parco del Valentino e di corso Vittorio.
Pochi tavoli con sgabelli e sempre tendenzialmente pieno, questo angolo di Cucina di Pechino, come ci tiene a sottolineare la solare ma autoritaria titolare cinese, è frequentato sia dagli studenti delle vicine università scientifiche ma anche da lavoratori e residenti in zona appassionati della cucina verace cinese.
In teoria, essendo una gastronomia, non prevedrebbe il servizio ai tavoli, ma i piatti vi verranno comunque serviti e vi alzerete solo (forse) per prendere il bere.
Cosa mangiare?
Io ho trovato buonissimi i baozi, cioè i panini al vapore ripieni di carne (maiale e sedano, vitello e cipollino): morbidi, enormi e ben farciti e altrettanto confortanti, buoni e casalinghi i jiaozi, ravioli serviti in porzione di almeno dieci: pasta consistente e ripieno gustoso senza essere sovrastato da aglio e cipolla.
[Per inciso quando vengono presi gli ordini, viene chiesto: aglio o senz’aglio, anche se già sanno che praticamente tutti rispondono senz’aglio dovendo poi studiare o lavorare dopo.]
Un po’ meno convincenti i vermicelli all’uovo con vitello e pak choi, decisamente sciapi, e soprattutto le costine di maiale in agrodolce: coriacea la carne e la salsa troppo dolce e poco agra. Tocco di zenzero consiglia pollo (bocconcini) piccante: assaggeremo anche quello la prossima volta.
Prezzi bassi, da (Repubblica) Popolare Cinese, e porzioni abbondanti: noi con due piatti, 10 jiaozi e 2 baozi abbiamo speso con l’acqua20 euro; quello che non mangi te lo porti a casa (contenitore a 0,50 centesimi)
Interessante infatti anche la soluzione per l’asporto soprattutto quando il locale si riempie e si ha l’opportunità di consumare fuori (freddo permettendo) o a casa propria.
[Secondo inciso al momento del conto la signora cinese mi ha assicurato: «dopo due ore hai di nuovo fame (non come altri ristoranti cinesi dove cibi sono pesanti)». E la signora aveva ragione: metà pomeriggio e un certo languorino].
中华料理 Cucina Cinese
Via Madama Cristina, 113
333 508 3661
Pranzo e cena. Chiuso il lunedì.
3 commenti
Concordo. Decisamente il locale si distingue dall’uniforme, piatto panorama dell’offerta culinaria cinese della città. Prezzi contenuti e porzioni abbondanti. Confermo il giudizio positivo.
FUORI LEGGE
In che senso?