Regalare il Perù.
O almeno la sua cucina: un incredibile mix di colori, sapori, prodotti nativi.
È quello che è possibile fare in occasione delle prossime festività natalizie con l’omaggio di una cena nel neo aperto Nativo Esperienza Peruviana ma anche nel quasi storico Vale un Perù acquistando uno speciale voucher valido per una cena per due persone al costo rispettivamente di 90€ e 70€ (per due persone) bevande escluse.
È l’occasione anche per conoscere una delle cucine più ricche e contaminate del pianeta che io ho scoperto qualche anno fa proprio da Vale un Perù, all’epoca – parliamo del 2013 – un semplicissimo e modesto locale in via Prali, ma dove però già si intuiva che in cucina si faceva sul serio.
Scoprii alora, grazie anche alle belle foto appese alle pareti, ingredienti come la quinoa, l’aji amarillo (il peperoncino giallo), il mais nero – per preparare la chicha morada fino ad allora sconosciuti; ci portammo via soprattutto il sorriso solare e accogliente di Patricia.
Sono ritornato negli anni più volte da Vale un Perù nella location più grande e accogliente di via San Paolo molto frequentato anche a pranzo per il sempre ottimo rapporto qualità prezzo; nel frattempo sono nate tantissime collaborazioni di livello a Torino anche a tema cocktail e pochi mesi fa da una costola di Vale un Perù è nato Nativo “per dar voce all’anima più creativa e contemporanea della cucina peruviana” (cit. Sandra Salerno), con un sala a parte e un design di interni che richiama immediatamente la matericità e il folklore peruviano.
Alla base ci sono i prodotti nativi del Perù, dal mare all’Amazzonia, dalla Selva alla Sierra e alle Ande, che Miguel (Buestinza) riesce a mixare e a restituire in forme contemporanee e colori vivaci, come nel rocoto relleno, quasi il manifesto di Nativo: peperone nativo ripieno di fagioli neri e castilla, guanciale e gratin di toma; perfetta sintesi tra Perù e Piemonte, la terra che anni fa ha accolto Miguel e Patricia e ai quali dedicano questo e altri piatti in forma quasi di tributo.
Il menù degustazione Tierra inizia con la Zarza de Pallares, dal Nord del Perù con il fagiolo piatto Pallares, interpretazione della tradizionale ricetta del fagiolo lesso, il Soltero, un’insalata fredda condita con aceto o succo di lime, cipolla, pomodoro, avocado e olive viola (eccezionali!), che tradizionalmente si mangiava già dalla mattina.
Il menù Mare prevede invece piatti come il Tiradito de ricciola: un cevice 2.0 dove, con un’ispirazione quasi nipponica, il pesce non è più marinato per lungo tempo, ma servito crudo, a sashimi, con leche de tigre; sempre nel menù marino: il Wanton di Ombrina che è l’esempio di un’altra branca della cucina peruviana, la cucina chaufa o chifa, molto popolare in Perù, nata dalla fusione tra la cucina peruviana e quella degli immigrati cinesi, principalmente cantonesi, che giunsero in Perù a metà del XIX secolo e agli inizi del XX secolo.
Chaufa sono il pollo TiPaKay, la sopa wantán (zuppa wantan) e il cosiddetto aeropuerto, ma in qualche modoanche il wanton di Miguel: sfoglia croccante ripiena di ombrina, aglio, zenzero, prezzemolo e salsa di Lullo, il pomodoro degli alberi, che per la forma e consistenza tipica, dal sapore agro dolce, ricorda la mela verde.
La pasticceria è territorio di Patricia (Trujillo), che ha una vera passione per gli ingredienti nativi peruviani e il delicatissimo Q’ORI (che in lingua Quechua significa Oro), con Cacao, Lucuma e una meringa alla salsa di Lullo o la pera del Piemonte cotta con il miele di mais viola del Perù saranno il ricordo dolce e gentile della vostra cena da Nativo.
Pronti a partire o regalare il Perù più contemporaneo?
Io vi aspetto (magari) là.
Nativo Esperienza Peruviana
Via S. Bernardino, 2 Ingresso da Via S. Paolo, 52 (Vale un Perù)
389 653 3132
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MERC – SAB: alla sera (su prenotazione)