Il primo vero pranzo fuori (in tranquillità) dopo tantissimo tempo.
Nel cuore di San Salvario.
Alla Società dei Carbonari.
Un sì o un no? Un nì.
Prima quello che mi è piaciuto, dopo quello che ho gradito meno.
Mi sono piaciuti il menù, in equilibrio tra tradizione piemontese e gusti più contemporanei, anche internazionali e con scelte vegetariane e vegane, e il servizio, attento, competente e veloce con il locale praticamente pieno; ho apprezzato gli antipasti: soprattutto il tris di antipasti piemontesi – effettivamente il piatto migliore di tutto il pasto – Battuta di Fassona con composta di cipolle rosse e nocciole, flan di topinambur con crema di carote alla paprika e tomino al bagnet verd (11€), anche un’interessante caponata di finocchi con uvetta, capperi, pistacchi, olive nere e crostini all’olio evo (7€) a cui mancava però la nota acida. Molto piacevole anche il vino sfuso: una Barbera Ca’ d’Asti (1/4 l: 4€) profumata e armonica.
Ho apprezzato meno il risotto con crema di cavolo nero e cipolla fritta (9€), seppur gustoso, a cui mancava un po’ di personalità, e la grissinopoli di pollo (11€), croccante ma con un sapore di fritto persistente e la glassa al balsamico evitabile; non troppo convincenti anche le pere madernassa cotte nel vino (5€) con la crema inglese alla cannella che ci aspettavamo più morbide, succose e caramellate.
E voi, avete ricominciato a mangiare fuori?
Qual è stato il vostro pranzo più interessante?
La Società dei Carbonari
Via Silvio Pellico, 7bis/e
011 19 50 36 52
www.lasocietadeicarbonari.it
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Sempre aperto