Otto anni di attività a Torino per uno dei locali attualmente più gettonati della città e uno dei pochi (l’unico?) che propone l’autentica cucina romana.
Nel pre-pandemia i tempi di attesa per trovare un tavolo nel weekend arrivava fino a 3 mesi: una clientela crescente attratta da piatti di grande qualità che, pur conservando tutta la veracità della cucina romana (amatriciana, cacio e pepe, carbonara, gricia, puntarelle con stracciatella e alici, pecorino fritto, coda alla vaccinara, trippa alla romana) risultano qui eseguiti in modo attento e preciso: pasta al dente, sugo ben mantecato, impiattamenti semplici ma interessanti.
Ad alcuni piatti della tradizione Danilo ha aggiunto un quid stagionale e contemporaneo: ai tonnarelli cacio e pepe è stato aggiunto il baccalà, ai rigatoni alla gricia la zucca hokkaido e alla carbonara con guanciale il tartufo nero, l’ormai celebre Tartufonara. Uno dei piatti imperdibili del momento, vera dichiarazione d’amore di Pelliccia alla città sabauda, sono i tonnarelli cioccolato (Pastificio Bolognese Muzzarelli) cacio e tartufo nero. Che io ho assaggiato ed è stato un vero colpo di fulmine.
Nato in quella Roma eterna e iconica che ben conosciamo, Danilo ha voluto ricrearla in questo piccolo locale di corso Regina: operai di fatica in tuta di lavoro, manager e avvocati in giacca e cravatta, impiegati in pausa pranzo. Tutti, indistintamente attratti da una carbonara o da un tagliere romano con salumi e formaggi laziali, qui possono scoprire oltre alle note di gusto della tradizione romana e laziale anche, e soprattutto, la cultura della città che ‘Er Pelliccia più ama al mondo e che l’ha messo al mondo.’
A disposizione una cantina per lo più laziale molto interessante: tra le etichette più significative in carta La Tognazza (bianco Tapioco da uve Chardonnay e Vermentino e rossi Antani o Come Se Fosse da uve Merlot e Sangiovese), Marcella Giuliani, Martino V e Conti Zecca. Noi abbiamo accompagnato con un Bellone (bianco) e un Cesanese (rosso) di Martino V: il primo morbido e fruttato in ottimo in accompagnamento ai piatti con il baccalà e i gamberi, il secondo, più corposo e avvolgente, perfetto a bilanciare un piatto importante e saporito come la carbonara.
Porzioni quanto mai abbondanti e prezzi, per quella quantità e qualità, corretti: antipasti 4/8€, primi intorno ai 10€, secondi 14/16, dolci 6€.
Se come siete appassionati anche alle storie di vita che stanno dietro a un locale e alle ricette dei piatti che vi vengono preparate, leggete St’Ajo & St’ojo appena uscito e disponibile su Amazon.
E’ il primo libro dello chef romano, ‘un viaggio personale nella vita di questo cuoco romano che ha trovato a Torino il luogo in cui trasferire i saperi e i sapori che lo legano alla tradizione culinaria della capitale’. Un racconto fatto di ricordi e profumi, come quelli delle ricette dei tanti piatti iconici raccontati nel libro, e di passaggi fondamentali della sua vita raccontati attraverso lo sguardo affettuoso della sorella Simona: dai quartieri romani Prati, Genazzano e Condojanni fino al Bar Nazionale di Rivoli (To) e all’apertura dei Dù Cesari nel 2013.
Dù Cesari
Corso Regina Margherita, 252
011 484430
www.ducesari.it
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Chiuso lunedì tutto il giorno e martedì a pranzo
3 commenti
Buongiorno, mi permetto di dissentire, un locale che ricorda molto il calore dei Romani, non sono per nulla d’accordo con il cibo, ma probabilmente sono stato solo sfortunato.
Peccato, io sono tornato ieri dopo molti anni che non tornavo e ho trovato invece il cibo, anche in termini di abbinamenti e fornitori, molto migliorato.
Cucina ottima (ottima interpretazione dei classiconi, soprattutto i primi piatti valgono la visita), porzioni abbondanti, ricarichi altucci sui vini; servizio caloroso senza essere invadente (siamo pur sempre sabaudi, neh).