Ci sono posti dove bontà e bellezza vanno a braccetto.
Dove cambiano le persone, ma i piatti continuano ad essere creativi, belli e molto buoni.
Ho scoperto per caso La Madia qualche anno fa per un pranzo che fu accogliente e soddisfacente, ci tornai altre volte e quel luogo della precollina torinese non ci ha mai fatto andare via delusi.
Ci sono tornato la settimana scorsa per assaggiare la cucina di Elisa Hoti che, dopo un anno di affiancamento al precedente cuoco, lo gestisce dal 2019 con passione e competenza. Due anni, quegli scorsi, non facili per nessuno, di più per Elisa che aveva appena iniziato a farsi conoscere nel panorama gastronomico torinese. Ma la sua cucina è una di quelle che, quando la conosci, non l’abbandoni più: precisa, creativa, piena di colori e sapori.
Fa tutto lei (con l’aiuto prezioso del figlio in cucina): il pane, come le hanno insegnato mamma e nonna fin da piccola in Albania, i grissini, la pasta fresca: dai semplici e delicatissimi tajarin, che abbiamo assaggiati con burro, acciughe, limone e bottarga, a più complessi ed eccezionali bottoni ripieni di coda alla vaccinara e serviti con crema di caprino e olio all’aneto.
Poca Albania (per il momento), ma tanta italianità: dalla coda alla vaccinara di cui sopra alla crema di carbonara che, come in un quadro Pollock, dà forma e sapore al piatto con capesante e pepe di Sichuan. Perfetto anche il filetto di Fassona alla piastra con crema di bagna caoda e tortino di patate al tartufo.
La creatività di Elisa si vede anche nel cambio ogni tre mesi del menu, sicuramente per ovvi motivi di disponibilità stagionale dei prodotti, ma a cui si aggiungono piatti nuovi con cadenza quasi mensile.
C’è solo un piatto che non esce mai dal menu, quel Frutto proibito che è tanto bello quanto buono, un piatto icona di Elisa e la sua cifra stilistica e gastronomica perché racchiude i capisaldi della sua cucina: bontà, colore, un pizzico di acidità, dolcezza contenuta.
Ci si alza da tavoli sazi ma leggeri, si esce soprattutto soddisfatti.
Quei posti che vorresti tenere per te e consigliare solo agli amici più stretti, ma invece Elisa merita tutta la fama possibile, per spiccare il volo, quello leggero ed elegante delle gru e degli aironi.
Ristorante Trattoria La Madia
Corso Quintino Sella, 85/a
011 819 0028
ristorantelamadiatorino.it
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MART – SAB: solo cena DOM: pranzo e cena
4 commenti
Conosco Elisa fin dall’inizio della sua esperienza a La Madia, che frequentavo già con la precedente ottima gestione.
Leggendo questo articolo ho rivissuto tutte le emozioni provate alla loro tavola in questi anni.
La descrizione dei piatti e dell’entusiasmo di Elisa sono assolutamente aderenti alla realtà.
Ovviamente i gusti sono personali e legittimi e, da amico della chef, potrei sembrare di parte ma ritengo l’obbiettività un valore imprescindibile, anche quando si parla di cibo, quindi complimenti per l’articolo.
Grazie del commento! Non posso che essere d’accordo con te
Bello quel pane ricoperto, che semi sono? ci andrei subito!
Pane semi-integrale con semi di zucca, con quel burro poi…